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I  L    M  I  O    P  A  E  S  E

L'isola di Sant'Antioco su cui si trova la cittadina omonima, è la maggiore delle isole sarde e con i suoi 109 km² è la quarta d'Italia per estensione dopo Sicilia, Sardegna e l'Isola d'Elba; è abitata da circa 12.000 abitanti. Dista da Cagliari 84 km circa ed è collegata all'isola madre grazie a un istmo artificiale. Il territorio dell'isola è diviso fra il comune di Sant'Antioco, il più popoloso (che sorge sulle rovine dell'antica città fenicio-punica di Sulky) e quello di Calasetta, secondo centro abitato, per numero di abitanti, dell'isola. Sono inoltre presenti il piccolo borgo turistico di Maladroxia, che fa capo a Sant'Antioco, e quello di Cussorgia (zona Stann'e Cirdu) nel territorio del comune di Calasetta. Al largo dell'isola, in direzione sud, sono apprezzabili due isolotti, disabitati, detti Il Toro e La Vacca.

 

La storia di Sant'Antioco è antichissima. Una trentina di nuraghi, un certo numero di cosiddette "Tombe dei giganti" e di "Domus de janas" testimoniano che l'isola non fosse priva di insediamenti stabili già in epoca preistorica. In età storica nacque il primo nucleo della città di Sulky, toponimo riscontrabile nelle testimonianze epigrafiche rinvenute ad Antas. A fondarla furono, probabilmente nella prima metà dell'VIII sec. a.C. (parrebbe, stando alle fonti letterarie, quasi nello stesso periodo in cui venne fondata la stessa Cartagine) alcuni mercanti e navigatori provenienti da un'area grosso modo corrispondente all'attuale Libano: i Fenici. Il dato relativo alla fondazione della città siamo in grado di desumerlo con buona approssimazione sia rifacendoci alle fonti letterarie sia basandoci sulle testimonianze archeologiche: il materiale riportato alla luce nell'area del tofet e in quella del cosiddetto cronicario indicano che il centro fosse pienamente attivo almeno a partire dalla metà del VIII secolo.

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